Guida al Mastering per le Piattaforme di Streaming: Equalizzazione Equilibrante e altro
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Pianista, Compositore, Arrangiatore, Fonico, Scrittore, Blogger
Alessandro Fois è musicista, compositore, pianista, arrangiatore e fonico. Dal 2018 è anche scrittore, blogger e webmaster. Attualmente risiede ad Ivrea (Torino) dove, a complemento delle attività suddette, gestisce Lycnos, studio di servizi audio, video e web, e lo studio di registrazione Glamour Recording Studio.
Guida al Mastering per le Piattaforme di Streaming: Equalizzazione Equilibrante e altro
L’equalizzazione (EQ) è una fase fondamentale del mastering, che permette di correggere problemi tonali, valorizzare il bilanciamento delle frequenze e preparare il mix per i trattamenti dinamici successivi. Questo processo non si limita a “migliorare il suono”, ma è uno strumento tecnico essenziale per garantire che il prodotto finale sia coerente, musicale e traducibile su qualsiasi sistema di ascolto.
Nel mastering, l’ordine delle operazioni è cruciale: l’equalizzazione precede quasi sempre la compressione, poiché intervenire sulle frequenze prima di trattare la dinamica assicura un risultato più controllato ed efficace.
Perché l’Equalizzazione è Cruciale nel Mastering
L’equalizzazione nel mastering risponde alle seguenti tre esigenze fondamentali.
Correzione Tonale
Serve a eliminare risonanze, frequenze fastidiose o disomogeneità. Questi problemi sono spesso causati dall’acustica della stanza di mixaggio o dalla non linearità dei monitor utilizzati, ma talvolta anche da scelte affrettate o poco consapevoli del fonico.
Una correzione adeguata consente di “ripulire” il mix dalle suddette frequenze e compensare le carenze.
Enfatizzazione Tonale
Permette di valorizzare le caratteristiche tonali di un brano, enfatizzando le frequenze chiave che migliorano la percezione complessiva.
Ad esempio:
- Maggiore presenza nelle frequenze medie e medio alte (400-3000 hz) per migliorare l’intelligibilità delle sorgenti soliste
- Migliore definizione negli alti, a larga banda, per aumentare la brillantezza senza creare asprezze.
- Migliore definizione nei bassi, a larga banda, per aumentare la profondità senza creare inscatolamenti nei medio bassi o rigonfiamenti invasi problematici nei bassi più profondi.
Preparazione al Trattamento Dinamico
Una base tonale ben bilanciata evita che le frequenze problematiche attivino in modo eccessivo compressori o limitatori. Questo consente di ottenere una compressione più naturale, efficace e meno invasiva, conferendo al fonico una più rilassata modalità di intervento.
Perché Equalizzare Prima di Comprimere
L’equalizzazione precede quasi sempre il trattamento dinamico per tre motivi chiave.
Rimozione di Frequenze Indesiderate
Frequenze o fasce di frequenza problematiche, oltreché creare fastidio specie durante gli ascolti a volume elevato, possono sovraccaricare i compressori portando a risultati indesiderati.
Attenurle prima della compressione aiuta a mantenere un suono più pulito e compatto.
Enfatizzazione Controllata
Le fasce di frequenza carenti dovrebbero essere incrementate prima della compressione per garantire un bilanciamento più omogeneo dello spettro udibile.
Efficienza del Trattamento Dinamico
Un segnale audio tonalmente ben bilanciato consente al compressore di lavorare in modo più trasparente, senza enfatizzare elementi indesiderati.
Tecniche di Equalizzazione nel Mastering
Equalizzazione Correttiva
Utilizza filtri a campana con Q stretto per ridurre risonanze o frequenze problematiche senza influenzare le aree circostanti dello spettro.
Equalizzazione Tonale Generale
Si avvale di filtri a campana con Q più ampio per modificare il bilanciamento generale del mix. È ideale per enfatizzare o attenuare gruppi di frequenze senza creare squilibri evidenti.
Equalizzazione Shelving
Impiega filtri shelving per gestire in modo uniforme l’intera gamma delle basse (tipicamente sotto i 100 Hz) o delle alte frequenze (tipicamente sopra i 5 o i 10 kHz), rendendo il suono più aperto, arioso e brillante.
Filtri Passa-Alto e Passa-Basso
Applicare un filtro passa-alto sopra i 20 kHz aiuta a ridurre l’aliasing e altri artefatti.
Un filtro passa-basso sotto i 20 Hz (o anche più in alto, se il contenuto armonico del brano non ne risente) è utile per eliminare frequenze subsoniche inutili.
Considerazioni Pratiche sull’Equalizzazione
Moderazione negli Interventi
L’EQ in fase di mastering richiede interventi molto precisi ma di pochi dB.
Modifiche drastiche sono ammissibili solo su mix molto squilibrati; in questi casi, però, è spesso preferibile effettuare una revisione del mix.
Ascolto Critico
Testare il master su diversi sistemi di riproduzione (monitor, cuffie, speaker consumer) garantisce che le modifiche siano coerenti in vari contesti. Tuttavia, il giudizio finale deve essere basato sull’ascolto in un sistema perfettamente lineare.
Utilizzo di Strumenti di Misurazione
Analizzatori di spettro e misuratori di loudness aiutano a identificare frequenze problematiche e bilanciare il segnale in modo oggettivo.
Aumento della percezione dei bassi
Nei generi musicali meno puristi, come il pop, laddove i bassi hanno una funzione strategica importante (si pensi all’hip-hop, ad esempio), invece di sovraccaricare il master può essere consigliabile creare armoniche alte che, per la loco composizione armonica, suggeriscano psico-acusticamente all’orecchio la presenza della frequenze più basse (altrimenti poco o per niente udibili nei telefoni e negli altri piccoli device).
Per ottenere quanto sopra, è possibile utilizzare dei plugins appositi, oppure eseguire quanto segue:
- duplicare la traccia del basso, del kick e di altri eventuali strumenti aventi una estensione significativa al di sotto degli 80 hz
- convertire il contenuto della traccia all’ottava superiore
- con un filtro LPF (con curva di decadimento medio, ad esempio: 12 db oct) limitare tutte le armoniche più alte della nuova traccia, conservando la totale udibilità alla frequenza fondamentale (che è una ottava sopra quella della traccia originale, ovviamente)
- mixare la nuova traccia all’originale nella proporzione desiderata (fare dei test di ascolto sia nei monitor dello studio che con uno smartphone)
- agire sul filtro LPF di cui sopra per regolare il timbro generale, modificando il taglio di frequenza e la pendenza a piacere, sino ad ottenere il timbro più soddisfacente
- eventualmente equalizzare e poi comprimere la traccia generata o l’ensemble delle due tracce insieme (originale e generata riunite in un gruppo) per ottenere la timbrica e la percezione migliore in ogni apparecchio di ascolto
Consigli Avanzati per l’EQ nel Mastering
Bilanciamento dello Spettro
Nei generi moderni (pop, rock, EDM), l’intero spettro udibile (20 Hz – 20 kHz) dovrebbe essere rappresentato con una curva lineare leggermente inclinata verso le alte frequenze. Calo progressivo sotto i 60 Hz e sopra i 14 kHz.
Interventi su Generi Acustici
Per generi più rarefatti (es. musica da camera, jazz acustico), lo spettro potrebbe limitarsi tra 80 Hz e 10 kHz. Non accentuare bande inutili o prive di contenuto musicale.
Gestione dei Picchi di Banda
In presenza di picchi (es. intorno a 12-15 kHz o 80-120 Hz), distribuire il contenuto su bande adiacenti può evitare squilibri percepiti.
Filtro High-Cut:
Applicare sempre un filtro sopra i 20 kHz per limitare l’aliasing, utile per garantire una riproduzione impeccabile.
Fasi del Mastering Consapevole
Mix Preciso
Esportare dei mix già bilanciati tonalmente riduce la necessità di interventi drastici durante la fase del mastering e produce risultati migliori.
È consigliabile esportare i mix, pronti per il mastering, ad una frequenza di campionamento esattamente doppia rispetto al progetto del mix.
Uniformità tra Brani
In un album, allineare i brani su una nuova sessione per bilanciarne uniformemente il volume, il colore tonale e, successivamente, la dinamica.
Catena di Mastering
L’equalizzazione è il primo anello, seguita dalla compressione per ottenere coerenza dinamica e tonalità uniformi.
Conclusione
L’equalizzazione nel mastering è una fase tecnica e creativa cruciale. Intervenire in modo misurato garantisce un risultato finale bilanciato, dinamico e traducibile su qualsiasi piattaforma e dispositivo. Un mastering ben eseguito preserva l’integrità del mix originale, migliorando al contempo la qualità sonora complessiva.
La dinamica nel mastering
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