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Il Superpotere Nascosto di Ableton Live: Simpler (Classic Mode) Parte 2

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Articolo di: Danilo Rispoli

Nel primo articolo abbiamo esplorato il potenziale nascosto della modalità One-Shot di Simpler, scoprendo come un semplice campione di basso potesse trasformarsi in una cassa solida e personalizzata. Attraverso la modulazione del pitch e un attento lavoro di filtraggio, abbiamo creato suoni percussivi potenti senza ricorrere a sample pack esterni.

Ma il viaggio dentro Simpler è appena cominciato.

Ableton ci mette a disposizione due ulteriori modalità che espandono radicalmente le possibilità sonore di questo dispositivo: Classic Mode e Slice Mode.

In questo articolo inizieremo dalla Classic Mode, perfetta per quando vuoi che un campione diventi uno strumento espressivo, dinamico e modellabile, capace di rispondere al tocco, alla dinamica e alla struttura musicale del tuo brano.

Cosa vedremo oggi?

Attraverso due esercizi pratici, ti mostrerò come usare Classic Mode per:

  • Costruire un suono di synth percussivo, adatto a linee melodiche ritmiche o arpeggi serrati.
  • Creare un pad o una texture ambientale a partire da un semplice campione.

Due modi diversi di usare lo stesso strumento, con l’obiettivo di espandere il tuo linguaggio sonoro e costruire un workflow più consapevole.

Esercizio 1: Creare un Suono di Synth dal Carattere Percussivo

Step 1: Carica il campione

Scegli un campione con un transiente chiaro: può essere una nota di synth, un suono vocale tagliato o uno stab. Se necessario, ritaglia la parte più interessante utilizzando i marker di Start e End all’interno di Simpler.

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Step 2: Imposta la modalità Classic – con o senza Warp?

Scegli se attivare o meno il Warp in base al tipo di risultato che vuoi ottenere:

  • Warp disattivato: ideale per mantenere il suono naturale e analogico, con tutte le variazioni di durata che derivano dalla trasposizione in pitch.
  • Warp attivato: consigliato se vuoi trasporre il campione senza alterarne la lunghezza. Perfetto per sequenze o arpeggi precisi nel tempo. Prova l’algoritmo Complex Pro per suoni ricchi, o Tones per materiale più semplice o vocale, o Texture (il più “esoterico” tra gli algoritmi di Warp, lo adoro!)

(Approfondiremo il Warp Mode in un articolo dedicato, vedrai che figata!).

Step 3: Lavora sull’inviluppo – Sezione Amplitude Envelope

  • Attack: 0–5 ms → mantiene l’attacco del campione rapido e deciso.
  • Decay: < 600 ms → assicura che il suono si esaurisca rapidamente dopo l’attacco.
  • Sustain: 0 dB o molto basso.
  • Release: 50–100 ms → per un tocco naturale.

Aggiunte consigliate:

  • Spread: per allargare il panorama stereo.
  • Vel > Vol: per controllare il volume del sample tramite la velocity MIDI.

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Step 4: Aggiungi un filtro dinamico

Il filtro MS2 di Simpler è ispirato al leggendario Korg MS-20.

  • Filtro: MS2
  • Cutoff: 200 Hz
  • Resonance: 20–30%
  • Drive: +4 dB

Filter Envelope:

  • Amount: 72%
  • Attack: 0 ms
  • Decay: 245 ms
  • Sustain: 1.6 o 0 ms
  • Release: 50 ms

Step 5: Programma una sequenza

Se usi Live 12, puoi usare il tab “Trasformazione MIDI” e selezionare “Arpeggiate”:

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  • Style: Random
  • Step: 2
  • Distance: +7 (oppure +3/+5)
  • Rate: 1/8 o 1/16

In alternativa, su tutte le versioni di Live, puoi usare l’effetto MIDI “Arpeggiator” incluso nei dispositivi MIDI di Ableton Live, con gli stessi parametri.

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Trucchi:

    • Randomizza le velocity nella clip MIDI per renderla più espressiva.
    • Attiva Vel nel Filter Envelope se Vel > Vol è disattivato.
    • Disattiva Vel > Vol se vuoi che la velocity influenzi solo il timbro, non il volume.

Trasformiamo la sequenza in un accordo?

Prima di lasciarci, non dimenticare di continuare ad esplorare. Non dovremmo mai fermarci davanti alla prima buona idea: ogni suono è un punto di partenza per un nuovo percorso creativo. Anche una semplice sequenza può diventare qualcosa di più ricco e interessante con qualche piccolo accorgimento.

Aggiungi il dispositivo MIDI “Chord” sulla nostra traccia Midi:

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  • Shift 1: -5
  • Shift 2: +7
  • Shift 3: +3
  • Velocity degli shift: riduci al 60–65% Questo aiuta a mantenere la nota originale come elemento centrale della sequenza, evitando che gli accordi risultino troppo densi o invadenti. Una velocity più bassa sui tasti aggiuntivi garantisce un bilanciamento dinamico, mantenendo l’accordo interessante ma controllato nel mix.

Il tocco finale: effetti

Spesso, proprio gli effetti sono il tassello che manca per trasformare un buon suono in un suono memorabile. Sono lo strumento che ci permette di trasportare ciò che abbiamo creato in una dimensione emozionale e spaziale più ricca.

Un buon punto di partenza è usare un Delay per creare ripetizioni che ritmano e accompagnano il suono nel tempo. A seguire, applicare un Reverb leggero sulla coda del delay può aiutare a collocare quel suono in un contesto ambientale coerente. Insieme, questi due effetti costruiscono un paesaggio sonoro che valorizza l’identità del tuo synth o pad.

(Prova a creare una Effect Rack seguendo le impostazioni dell’immagine qui sotto, consideralo un punto di partenza per suoni Lead o Synth percussivi – analizzerò molteplici Effect Rack in un futuro articolo del Blog)

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Aggiungi infine un tocco di EQ, se necessario, per scolpire il suono nel mix.

  • Delay (prima)
  • Reverb (sulla coda)
  • EQ (per definizione e bilanciamento)

Il tutto dosato con cura. Così il suono non è solo completo: è anche vivo, coerente, e perfettamente integrato nel tuo universo sonoro.

Esercizio 2: Creare un Pad o una Texture Ambientale con Simpler

Se nel primo esercizio abbiamo lavorato su un suono ritmico e percussivo, in questo secondo esercizio faremo l’opposto: ci concentreremo su fluidità, profondità e spazialità.

Con Classic Mode, Simpler è perfetto per trasformare un campione statico in un pad espressivo o in una texture sonora atmosferica.

Step 1: Scegli il campione giusto

La scelta del suono di partenza è cruciale. Puoi usare:

  • Un campione vocale (meglio se con riverbero naturale)
  • Un field recording (suoni ambientali, naturali, texture)
  • Un synth pad, o anche un rumore filtrato

L’importante è che abbia un contenuto timbrico interessante, anche se breve: ci penseremo noi a renderlo “infinito”.

Step 2: Imposta Simpler in modalità Classic con Loop attivo

  • Seleziona Classic Mode
  • Attiva il tasto Loop
  • Regola i marker di inizio e i parametri di Loop e Length per selezionare una zona fluida e senza picchi troppo marcati
  • Attiva Fade per smussare l’eventuale click alla fine del loop

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Se necessario, puoi anche attivare il Warp per mantenere costante la durata del loop mentre suoni a diverse altezze. (Nota: la funzione Fade viene disabilitata con il Warp attivo). Prova l’algoritmo Tones, Texture o Complex Pro, a seconda del materiale audio. (Personalmente adoro usare Texture, il più “esoterico” tra tutti e sempre imprevedibile!)

Step 3: Lavora sull’inviluppo (Amplitude Envelope)

Per ottenere un pad morbido e avvolgente:

  • Attack: almeno 700 ms – 1 s o più
  • Decay: lungo, sopra 1 secondo
  • Sustain: a 0 dB
  • Release: 800 ms o anche oltre, per un rilascio che “respira” nel mix

Questa configurazione ti permette di suonare accordi o note singole con coda naturale, senza attacchi invadenti.

Step 4: Colora con il filtro (e rendilo vivo con gli LFO)

Il filtro è uno strumento fondamentale per scolpire il carattere e la dinamica di un pad. Ma con la giusta modulazione può diventare molto di più: un elemento vivo, profondo e tridimensionale

Impostazione base del filtro

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  • Tipo: Low Pass MS2
  • Cutoff: 850 Hz
  • Resonance: 20–30%
  • Drive: +2 dB

Filter Envelope:

  • Amount: -30
  • Attack: 946 ms
  • Decay: 1.40 sec
  • Sustain: 20%
  • Release: 50 ms

Questa configurazione aggiunge una curva morbida al timbro, con apertura lenta e chiusura graduale, utile per creare movimento interno al suono senza doverlo automatizzare. Adesso ci concentriamo sulle modulazioni, non con uno, non con due ma con tre LFO utilizzandoli in sinergia per ottenere una Texture viva, impulsiva e tridimensionale

Modulazione base: LFO interno di Simpler

  • Moduleremo: Filter
  • LFO: Sine o Triangle
  • Rate: 4/1 (sync) o 0.12 Hz (libero)
  • Amount: 24
  • Retrig: disattivato (icona con “R” gialla, a destra di Offset)

Con Retrig disattivato, l’oscillazione è libera e non si riavvia a ogni nota MIDI.

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Modulazione avanzata: doppio LFO esterno per complessità e profondità

Per arricchire il Pad con movimento più articolato e tridimensionale, aggiungiamo due LFO esterni nella stessa traccia MIDI tramite l’ LFO, disponibile tra i dispositivi Max for Live o l’LFO presente nel browser di Live 12 tra i Modulatori.

LFO 1 – Movimento veloce e ritmico sul filtro

  • Shape: Stray – derivata da una Sine, ma con comportamento più irregolare e impulsivo
  • Rate: 1/16 – molto veloce, crea increspature nel filtro
  • Depth: 25%
  • Offset: 10% – sposta la modulazione leggermente al di sopra del valore base di cutoff
  • Smooth: disabilitato (non disponibile con Stray)

Mappa su “Frequency” di Simpler. Il risultato è un micro-movimento vibrante sulla frequenza del filtro, che rende il pad iper-dettagliato, senza renderlo invasivo ma al contempo imprevedibile.

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LFO 2 – Movimento nello spazio (tridimensionalità)

  • Shape: Sine
  • Rate: 0.46 Hz
  • Depth: 30%
  • Amount: 50%

Mappa su Pan di Simpler → crea un movimento stereo morbido e ciclico.

Extra Tip: sincronizza il pan con la presenza del riverbero

Aggiungi un Reverb alla fine della catena, con:

  • Decay: ≥ 10 s
  • Early Reflections: +3 dB
  • Diffuse: -4 dB
  • Dry/Wet: 40%

Ora, cliccando sull’icona “burger” apparirà alla tua vista un elenco di ben otto possibili “destinazioni” per la nostra modulazione

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posizionandoti sulla prima riga disponibile sotto quella già occupata dal pan, mappa anche il parametro Dry/Wet del Reverb, con lo stesso LFO 2, con Amount uguale e contrario:

  • Amount: -50%

In questo modo, quando il pad si sposta a destra (via pan), il riverbero emerge sulla sinistra, creando un gioco di contrasto stereo che “riempie lo spazio” in modo estremamente naturale e cinematografico.

Ultra Tip: gioca con la profondità stereo del Reverb

Il dispositivo Reverb di Ableton ha un parametro chiamato “Stereo”, che controlla l’ampiezza stereo dell’effetto rispetto alla sorgente.

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Prova a impostare il parametro Stereo su un valore maggiore o minore rispetto allo Spread di Simpler.

 

Questo contrasto tra apertura stereo della sorgente e del riverbero crea una percezione spaziale complessa, in cui il pad e la sua coda riverberata occupano dimensioni diverse, generando un effetto tridimensionale e coinvolgente, degno di una colonna sonora cinematografica.

📌 Il tuo pad ora non è solo un suono, ma una scena sonora viva, profonda e dinamica.

Conclusione

Come hai visto, Simpler in modalità Classic è molto più di un semplice lettore di campioni. Può diventare un vero strumento espressivo con cui costruire idee musicali uniche, dinamiche e profondamente personali.

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