,

Il pianoforte: accordatura, punzonatura e messa a punto della meccanica

Qui sopra è schematizzata un’onda digitalizzata, che è definita come risultante delle coordinate di livello espresse dai singoli samples. Il processo di interpolazione interviene per “arrotondare” i valori intorno a tali livelli, in modo da ottenere una più armonica “linea continua virtuale”. Quando un valore digitale sfiorerà il livello di 0 db, tenderà ad introdursi un clipping a causa dello sbordamento in overload dei valori di arrotondamento creati dalla curva di interpolazione.

Manutenzione del pianoforte

La cura e la manutenzione del tuo pianoforte sono fondamentali per garantire prestazioni ottimali nel tempo. In questo articolo, esploriamo le diverse aspetti della manutenzione, dalla delicatezza dell’accordatura alle sottili arti della taratura timbrica dei martelli e della messa a punto della meccanica. Scopri in breve come preservare e migliorare il suono del tuo prezioso strumento musicale.

Accordatura del pianoforte

La tenuta dell’accordatura del pianoforte acustico è molto influenzata dalla struttura dello strumento, dalla sua età, dagli spostamenti, dagli sbalzi di temperatura e di umidità dell’aria, dalla capacità dell’accordatore e, ovviamente, dalle semplici sollecitazioni derivanti dal suo uso.

Se teoricamente occorrerebbe almeno un’accordatura al mese per garantire un livello elevato di soddisfazione durante l’utilizzo dello strumento, è corretto dire che un pianoforte da studio dovrebbe essere accordato almeno 1 o 2 volte all’anno.

Inoltre, se si tratta di un pianoforte da utilizzare per concerti o concertini, esso dovrebbe essere accordato più spesso, meglio se poco prima di ogni concerto.

Un ambiente salubre e asciutto e una temperatura costante permetterà ad un pianoforte di qualità di restare ben accordato più a lungo e favorirà la sua migliore tenuta nel tempo.

Com’è ovvio, il pianoforte digitale non avrà mai alcuno bisogno di accordatura, essendo essa-pre determinata attraverso la registrazione di campioni prelevati da pianoforti di qualità perfettamente accordati.

Taratura timbrica del pianoforte attraverso la punzonatura dei martelli

Il suono prodotto dal pianoforte nasce da un martello in legno ricoperto di feltro di lana che percuote una corda o un gruppo di due o tre corde accordate all’unisono. La qualità timbrica in buona parte dipende anche dalla consistenza del feltro che impatta sulla corda, ovvero dalla durezza, elasticità e forma della sua superficie impattante. 

Col termine “intonazione del pianoforte” non si intendendo la sua accordatura, bensì le operazioni di punzonatura o stiratura eseguite sul feltro che ricopre il martelli, che regolano la qualità timbrica dei transienti d’attacco dello strumento in modo da permettergli di emettere dei suoni timbricamente omogenei e progressivi in tutta la sua estensione e alle varie gamme dinamiche.

Punzonare, ovvero praticare piccoli fori sul feltro con un attrezzo particolare al fine di ammorbidirlo, o al contrario stirarlo per indurirlo o ancora scolpirne la forma, sono tutte operazioni che permettono di modellare il timbro di ogni singola nota.

Ovviamente, l’inconveniente più tipico è causato dall’indurimento del feltro dei martelli dopo un certo periodo di utilizzo; i feltrini tenderanno a comprimersi e a scanalarsi in conseguenza degli innumerevoli impatti sulle corde; diventeranno quindi molto più duri, causando i seguenti scompensi:

  • Il suono diventerà più aggressivo e tagliente, nonché meno espressivo e modulabile
  • Le corde riceveranno un maggiore stress ad ogni impatto, il che alla lunga influirà notevolmente anche sulla tenuta dell’accordatura 

Pertanto si renderà necessaria un’operazione periodica di punzonatura dei feltri di ciascun martello, in modo da ripristinarne l’originale o ideale morbidezza; gli intervalli da far intercorrere tra una punzonatura e l’altra dovranno essere tanto più ridotti quanto più intenso, dinamico e prolungato sarà l’utilizzo dello strumento.

Messa a punto della meccanica del pianoforte

La meccanica del pianoforte è composta da numerose parti, alcune delle quali sono dotate di viti di regolazione. La messa a punto della meccanica consiste dunque nel regolarizzare e ottimizzare il percorso delle parti mobili, secondo le scelte strutturali operate dal costruttore e le esigenze del pianista; quindi in tal senso si potrà procedere sia in maniera standard che alla ricerca di una relativa personalizzazione, in quanto il controllo esecutivo può essere migliorato da una opportuna regolazione della meccanica dello strumento

Un pianoforte ben regolato significa massima reattività e quindi maggior controllo dinamico ed espressivo nonché maggiore piacevolezza esecutiva.

La ricorrenza di queste operazioni può variare molto secondo il tempo di utilizzo dello strumento, il tocco e la capacità di tenuta dello stesso, ma tipicamente si colloca tra 1 e 6 anni. 

Gli indicatori più ricorrenti del bisogno di una messa a punto sono:

  • tasti che sembrano non andare a fondo abbastanza o che vanno troppo a fondo
  • risposta sonora che evidenzi un volume non uniforme nelle varie note a parità di intensità di pressione
  • sommità dei tasti posizionate a differenti altezze anziché perfettamente allineate
  • difficoltà nell’ottenere e controllare le dinamiche di pianissimo e/o di fortissimo
  • sensazione al tocco di tasti troppo leggeri e di altri troppo pesanti
  • difficoltà nell’eseguire un ribattuto rapido ed omogeneo di una stessa nota
  • stoppatori che non bloccano bene e altri che stoppano troppo o troppo rapidamente
  • martelli che non ritornano correttamente nelle posizione di riposo o che restano disallineati durante la funzione di scappamento
  • altri inconvenienti vari e imprevedibili

Conclusione

In conclusione, il pianoforte è un’opera d’arte sonora che richiede una cura costante per mantenere la sua bellezza e la sua musicalità. Dalla regolare accordatura  alle delicate operazioni di taratura timbrica dei martelli che plasmano il suo carattere sonoro, fino alla messa a punto della meccanica che garantisce un tocco preciso e reattivo, ogni aspetto della manutenzione è essenziale per mantenere lo strumento al massimo delle sue potenzialità.

La frequenza di queste operazioni può variare a seconda dell’uso del pianoforte, ma investire tempo e attenzione nella sua manutenzione ripagherà con prestazioni straordinarie e una maggiore durata nel tempo, permettendogli di continuare ad essere una fonte di ispirazione per molti anni a venire.

Se desideri ulteriori informazioni o hai delle domande sul pianoforte, commenta l’articolo.

Non perderti neppure un articolo
Iscriviti all'
Alessandro Fois & Friends

Audio & Music Blog

Riceverai subito anche i seguenti
OMAGGI:
Sconto sui manuali di audio e musica
+ n.3 eBooks

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.