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L’editing nel mastering: gestione di tagli e sfumate in capo, in coda e anche in mezzo

Nella figura, n.3 tipi differenti di taglia e cuci con fading incrociato: al centro un fading bilanciato, a sinistra un fading con sbilanciamento preservativo del segmento di destra, a destra viceversa.

L’editing nel mastering

Una dissolvenza incrociata, la più emblematica della operazioni di editing-montaggio.

Una dissolvenza incrociata, la più emblematica della operazioni di editing-montaggio.

Prima, durante o dopo le varie operazioni di mastering, ad un certo momento occorrerà effettuare le operazioni di editing, qui intese essenzialmente come montaggio audio, ovviamente da applicare ai mix finiti e, in certi casi anche ai loro stems.

Tali operazioni si svolgono essenzialmente coi comuni comandi di “taglia/copia-incolla” e per mezzo dei comandi di fading semplici e incrociati e delle loro varianti.

Le finalità dell’editing si riassumono nelle operazioni di:

  • prevenzione e pulizia dai rumori (cleaning), specie in capo e in coda al brano (ma talvolta anche durante piccole pause esecutive)
  • taglio e accorpamento di più parti del brano (per esempio per la realizzazione di versioni “short” e “long” del brano musicale di base
  • creazione di una “sfumatura in uscita” (fade out) non esistente in un brano, oppure il perfezionamento di una sfumatura già esistente

In caso di stem mastering, è consigliabile poter disporre in anticipo di tutti gli stems, al fine di poter effettuare le operazioni in “parallelo contemporaneo” su tutte le tracce, in maniera più agevole, rapida ed esente da rischi.

Si tratta soprattuto di operazioni da effettuarsi in testa e in coda in ciascun brano, al fine di determinare attacchi e conclusioni dei mix netti, puliti, gradevoli e coi giusti tempi.

Ma talvolta si tratta anche di togliere, spostare, aggiungere parti del brano per la realizzazione di alcune versioni differenti, da aggiungere al brano principale o in sostituzione dello stesso.

Quindi, dopo aver riscontrato preliminarmente:

  • che il mix non abbia bisogno di essere modificato dal fonico che lo ha creato
  • che non sia necessario richiedere alcuno stem, oppure dopo l’ottenimento di quelli necessari

consiglierei di effettuare immediatamente tale operazione, per poter effettuare infine il mastering su dei files “puliti”, fermo restando che sarà sempre possibile correggere qualche cosa successivamente, non trattandosi di processi “distruttivi”.

Cutting, silencing, fading

Start Cutting

Dovrà essere effettuato esattamente un istante prima dell’inizio del programma audio utile (max 1ms sarà perfetto), al fine di eliminare con un taglio netto e preciso qualunque spuria di rumore, ronzio o fruscio all’inizio del brano, avendo estrema cura di non cancellare neppure minimamente i tempi di attacco del programma audio (rischio particolarmente elevato nei brani con ingresso in dissolvenza, in quanto il suono in crescendo tende a confondersi col rumore di fondo).

Per evitare problemi, monitorate a volume alto per avvertire anche la minima eventuale innaturalezza, e congiuntamente visualizzate la waveform opportunamente ingrandita.

Nel dubbio, sarà meglio anticipare il punto di taglio di qualche istante piuttosto che rischiare il troncamento anche minimo del brano.

End fading

End fading

Start Silencing

Prevederà l’aggiunta, in testa al brano, di un tempo di silenzio assoluto (head-silence) di circa 200-500 ms, diciamo idealmente di circa 1/3 di secondo (333ms), comunque mai meno di 1/5 di secondo o superiore a mezzo secondo.

Questo tempo è consigliabile al fine di garantire una partenza sufficientemente rapida ma sempre corretta e netta della musica anche in alcuni player che richiedano tempi di start particolarmente lenti (per esempio alcuni apparecchi per cd), altrimenti potrebbe capitare che il primo istante del programma audio sia “troncato all’ascolto”.

Start Fading

Dovrebbe avere una durata pari o inferiore allo Start Silence di cui sopra.

In realtà si tratta di una operazione più virtuale che utile, sicuramente senza effetti udibili, ma vi garantisce la prevenzione di qualunque rumore in attacco.

End cutting, silence, fading

Dovrà sempre comprendere interamente i tempi di abbattimento del riverbero inciso nel mix (e anche di quello eventualmente da noi inserito durante il mastering).

Esempio di Start Silencing & Fading, con pendenza la più ripida possibile e con lunghezza di circa 250 ms, calcolato sull’indice temporale della timeline, zoomando opportunamente la visualizzazione.

Esempio di Start Silencing & Fading, con pendenza la più ripida possibile e con lunghezza di circa 250 ms, calcolato sull’indice temporale della timeline, zoomando opportunamente la visualizzazione.

Nel caso in cui il riverbero finale inciso nel mix appaia troppo lungo, si potrà anche valutare (insieme al direttore artistico) di accorciarlo tramite un End Cutting che stabilisca il punto di compimento del decadimento, e poi un End Fading progressivo e ben calibrato, al fine di simulare una curva di decadimento “naturale” più rapida di quella originaria.

Potrà anche capitare di imbatterci in un mix tagliato maldestramente, con troncatura troppo netta in coda, in tal caso esso dovrà essere opportunamente accorciato e sfumato con una operazione di Cutting e Fading, al fine di creare un decadimento armonico e graduale.

Potrà ancora capitarci di operare con un mix “sfumato” troppo bruscamente o poco progressivamente, e sarà nostro compito restituirgli garbo, progressività e pulizia per mezzo di un attento utilizzo delle automazioni del volume.

In ogni caso, al termine del brano, dopo il completamento totale del decadimento di volume dello stesso e delle relative risonanze di coda, sarà bene aggiungere un breve End Silence di circa 200-500 ms o poco più.

Middle cutting, insert

Talvolta potrà capitare che il committente richieda anche una versione short del brano, il che richiederà la cancellazione di uno o più temi musicali centrali e il cucimento preciso dei due lembi, operata per mezzo di una dissolvenza incrociata.

In tal caso ecco alcune raccomandazioni:

  • per quanto possibile, scegliete i n.2 punti di taglio in posizioni immediatamente precedenti a picchi “importanti”, posizionandovi circa 1 o 2 millisecondi prima di essi; in tal caso il tempo di crossfade (dissolvenza incrociata) dovrà essere molto breve (circa 5 ms a cavallo tra i 2 segmenti) e dovrà essere scelta una curva di incrocio asimmetrica, tale da preservare maggiormente il picco del segmento destro, cioè di quello “entrante”.
  • in mancanza di picchi importanti, il tempo di crossfade dovrà essere più lungo, ma si cercherà di non superare (se possibile) i 40 ms di crossfade a cavallo tra i 2 segmenti; se in corrispondenza del crossfade si avvertisse all’ascolto una riduzione del volume utilizzate un incrocio più breve e “alto” (cioè di tipo powered); se si avvertisse una diminuzione del volume nel segmento entrante (di destra) rispetto al segmento uscente (di sinistra), sceglierete una curva d’incrocio asimmetrica (preservativa dell’attacco del segmento destro); viceversa si eseguirà l’operazione esattamente inversa; talvolta l’asimmetria permette di essere graduata (più o meno asimmetrica) e in tal caso si dovrà scegliere quella che produrrà un effetto più omogeneo.
  • in ambo i casi, allungate i suddetti tempi di crossfade soltanto se non riuscite a trovare una soluzione soddisfacente, in quanto dei tempi troppo lunghi potrebbero evidenziare un anomalo “effetto chorus” nel punto di crossfading, derivante dalla sovrapposizione temporanea dei due segmenti coinvolti.

Analoghe avvertenze per i tagli e i crossfade in caso di inserimento di un segmento aggiuntivo all’interno del brano

N.B.

Se la produzione richiede che si utilizzi il brano intero oltre ad eventuali versioni short e/o long, sarà opportuno eseguire i tagli al termine del processo di mastering, prima della misurazione del LUFS e dell’esportazione finale, in modo da non dover ripetere le medesime operazioni più volte.

Nel caso in cui si richieda di ottenere una unica versione tagliata, rinunciando a quella originale, sarà invece consigliabile effettuare immediatamente il taglio e successiva ricucitura, in modo da lavorare su un unico elemento definitivo.

Nella figura, n.3 tipi differenti di taglia e cuci con fading incrociato: al centro un fading bilanciato, a sinistra un fading con sbilanciamento preservativo del segmento di destra, a destra viceversa.

Nella figura, n.3 tipi differenti di taglia e cuci con fading incrociato: al centro un fading bilanciato, a sinistra un fading con sbilanciamento preservativo del segmento di destra, a destra viceversa.

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