Struttura del pianoforte digitale
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Pianista, Compositore, Arrangiatore, Fonico, Scrittore, Blogger
Alessandro Fois è musicista, compositore, pianista, arrangiatore e fonico. Dal 2018 è anche scrittore, blogger e webmaster. Attualmente risiede ad Ivrea (Torino) dove, a complemento delle attività suddette, gestisce Lycnos, studio di servizi audio, video e web, e lo studio di registrazione Glamour Recording Studio.
Struttura del pianoforte digitale
Il suono del pianoforte digitale non ha nulla a che vedere col piano elettrico in quanto si differenzia totalmente da esso per carattere sonoro; in realtà quest’ultimo è uno strumento differente che ha acquisito una sua dignità autonoma e che è tutt’ora attualissimo, in uso soprattutto nei generi funky, jazz fusion e pop.
Il pianoforte digitale a campioni è indirizzato invece ad emulare il carattere del pianoforte acustico, in modo talvolta molto convincente.
Tastiera
Le migliori tastiere dei pianoforti digitali sono in materiale plastico di alta qualità e ad alta densità, operate in superficie con delle micro venature che, oltre a conferire una sensazione di veracità, hanno la finalità di evitare lo scivolamento delle dita, ostacolando anche l’incollamento delle stesse in caso di dita bagnate o sudate; le più pregiate tuttavia sono in legno, farcito di contrappesi ad hoc e rivestite poi in materiali plastiche che imitano la densità e la sensazione tattile dell’avorio.
Le tastiere hanno in genere 88 tasti, ma si trovano anche delle varianti ridotte a 73 o 76 tasti.
Meccanica
Uno dei punti forti dei nuovi pianoforti digitali è la meccanica. Alcuni modelli sono economici: il tasto non è dotato di un peso graduato bensì di una semplice molla per cui, pur rispondendo in dinamica alla velocità di discesa del tasto, essi non permettono un pieno controllo da parte del pianista. Altri modelli sono invece dotati di una meccanica molto sofisticata, composta da bilancieri finalizzati a riprodurre il peso del tasto e della meccanica e tutte le reazioni esperibili “sotto le dita”con un vero pianoforte acustico a coda, compresa l’azione di ricaduta dei martelli e le tipiche vibrazioni causate dal doppio scappamento. Tra i due estremi ci sono anche delle vie di mezzo più modeste nei dettagli ma pur sempre ottime.
Pedali
Oramai i pianoforti digitali possono disporre dei 3 pedali equivalenti a quelli del pianoforte a coda, alcuni di essi permettono anche l’effetto di mezzo pedale, che permette, in emulazione della versione acustica, di suggerire la reazione causata dallo sfioramento delle corde con gli smorzatori senza stopparle del tutto.
Generazione e qualità del suono
Rispetto al suo predecessore elettronico basato sulla sintesi, che non brillava in qualità sonora e in controllo dinamico, ogni volta che viene premuto il tasto corrispondente il pianoforte digitale riproduce un campione sonoro registrato in alta qualità; oramai ad ogni nota corrispondono in realtà almeno 3 campioni, corrispondenti alla medesima nota suona in registro di pianissimo, di fortissimo e in quello di media intensità; questi tre campioni vengono gestiti da un microprocessore che, attraverso un complesso algoritmo basato sull’analisi di modelli fisici reali, ricostruiscono la risposta sonora a tutte le intensità, conferendo un riscontro molto realistico a tutte le 128 gradazioni riproducibili dal sistema di generazione sonora standard, o anche di più come nei modelli di punta.
I modelli migliori garantiscono anche la simulazione dei rumori generati dal fine corsa dei tasti e dai movimenti dei pedali, rumori talvolta regolabili in intensità; permettono inoltre di far vibrare le corde degli acuti liberamente (come se non avessero gli stoppatori, analogamente ai pianoforti acustici) e di ricreare più o meno veracemente il complesso sistema di grandiosa risonanza esperibile col pedale del forte abbassato.
Diffusori acustici
Tutti i modelli permettono l’ascolto in stereo tramite la cuffia, oltre alla fuoriuscita uscita del segnale elettroacustico per il convogliamento ad un sistema di diffusione esterno o per la registrazione in linea; inoltre quasi tutti possiedono un sistema di diffusori audio incorporati nel mobile.
La qualità del sistema di diffusione incorporato può differire enormemente da modello a modello; essa risulta più o meno buona ma un po’ approssimativa nei piccoli modelli di piano digitale “da muro”, mentre in genere risulta più curata nei modelli dotati di coda o di codino, anche sfruttando le dimensioni più generose della cassa acustica, che permette una migliore risposta alle frequenze basse e una diffusione per mezzo altoparlanti multipli opportunamente dislocati, in emulazione della diffusione spaziale dello strumento acustico; in tal senso risultano eccellenti alcuni modelli di punta dei grandi produttori specializzati.
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